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Alla scoperta del Castello di Matinale

Il Castello di Matinale, anche conosciuto con il nome di Castello di Rudovaco, sorge sul Mons Cancelli, l’elevazione che domina l’entrata della Valle di Suessola, sita nel comune di San Felice a Cancello e, più precisamente, nella frazione di Cancello Scalo.

 

 

Secondo la tradizione, la fortezza risalirebbe al IX secolo ad opera di un certo Rudovaco, da cui il nome con cui è conosciuto. Tuttavia, non esistono fonti scritte che dimostrino questa teoria.

I primi documenti riguardanti il castello, infatti, risalgono ad una serie di carte risalenti alla fine del Duecento. All’interno si legge che, fino al 1298, la fortezza, denominata “di Matinale”, era appartenuta a Margherita di Svevia, figlia naturale di Federico II, che l’aveva ricevuta in dote in occasione del matrimonio con Tommaso II d’Aquino. Secondo questo documento, dunque, il castello sarebbe stato fondato in un momento di poco successivo al matrimonio, celebrato prima del settembre 1247.

Non si hanno molte notizie successive a questa, il che impedisce di chiarire le vicende che hanno riguardato il castello, fino al XV secolo: nel 1437 il fortilizio fu occupato durante la guerra angioino – aragonese dalle milizie pontificie. Da quel momento il Castrum Cancelli, come fu ribattezzato nel XIII secolo, fu lentamente lasciato in abbandono fino al XIII secolo quando i corpi edilizi che ancora rimanevano in piedi (dopo il crollo di tre dei quattro bracci del cortile) furono ripristinati per essere adibiti a dimora di campagna.

Agli inizi del ‘900, poi, il castello fu donato dalla famiglia d’Aquino al barone Giovanni Barracco e ospitò, durante la seconda guerra mondiale, il comando alleato.
Malgrado tutto ciò, oggi è ancora possibile vedere un quadro esaustivo della rocca voluta dal Conte di Acerra.

 

 

Il Castrum Cancelli fu concepito con una pianta regolare sul doppio quadrato disegnato dal cortile interno e dalla cinta alla quale rispondono le 4 torri angolari di forma trapezoidale e una quinta torre (rettilinea e di minori dimensioni) sul lato nord – ovest a protezione di una postierla (una porta secondaria per i camminamenti delle guardie di ronda, usata anche come uscita di emergenza in caso di attacco).

Il portale di accesso principale, invece, si apre sul lato sud – ovest, presso una delle torri, e presenta un doppio archivolto in blocchi di calcare bianco, con il canale di scorrimento per la saracinesca di chiusura e una mostra esterna a bugnato liscio con profilo superiore a punta di lancia.
Palese è, dunque, il richiamo all’architettura imperiale, di cui riprende l’impianto quadrilatero, in una costruzione tardo – sveva assolutamente unitaria.

Oggigiorno, sebbene appartenga ad un privato e non versi in ottime condizioni, il castello è accessibile e visitabile: ci si può arrivare sia a piedi che con mountain bike grazie a dei percorsi facilmente accessibili.