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Il Castello Doria di Angri

Il Castello Doria, simbolo della città nel cuore di Angri

Angri è un comune italiano di circa 30.000 abitanti della provincia di Salerno. Fa parte dell’Agro Nocerino – Sarnese, immediatamente a ridosso dell’area vesuviana, e costituisce insieme a Scafati l’estremo settentrionale della Provincia di Salerno.

Il territorio comunale va dalla base dei Monti Lattari al cuore della Valle del Sarno, in una delle zone più fertili d’Italia.

La sua posizione e il suo clima hanno favorito nel corso dei secoli un notevole sviluppo, sia economico che culturale.

Infatti, sul suo territorio, sorgono numerosi punti di interesse, tra cui spicca sicuramente il Castello Doria.

Si tratta di un castello appartenente alla famiglia Doria fino al 1900, quando fu venduto all’amministrazione comunale.

 

 

Storia del Castello Doria

La sua storia parte nel 1290, quando Carlo II D’Angiò assegnò questa fortezza a Pietro De Braheriis.

Durante la lotta per la successione al trono di Napoli contro gli Aragonesi, la fortezza subì degli assedi, tra cui quello condotto da Forte Braccio da Montone, che bruciò la torre della fortezza.

Nel settecento, i Doria incaricarono l’architetto Francescani di restaurare il complesso, che fu tramutato in palazzo signorile. Nel 1756, fu costruito il castello in stile vanvitelliano, con logge sovrapposte e scale a tenaglia in pietra nera. La torre principale fu ricoperta di merli, mentre quelle minori furono compresi nel vasto edificio a tre piani, con la particolare scala aperta che collega la torre al palazzo.

Nel 1908, in seguito, il sindaco Adinolfi acquistò il castello per 90.000 lire, trasformandolo nella sede del Municipio e carcere mandamentale.

Numerose modifiche furono attuate durante il 900. Il Parco fu adibito a Villa Comunale mentre la dependance di fronte al castello è diventata sede del Casino Sociale. L’aia della Corte, che era stata utilizzata dai contadini per stendervi il grano d’India ad asciugare dopo il raccolto, fu messa a disposizione per la costruzione del Monumento ai Caduti.

Durante la seconda guerra mondiale, il Castello Doria fu colpito da una ventina di proiettili d’artiglieria e mortai, mentre il terremoto del 1980 lo rese inagibile. Ma dopo circa 8 anni, nel 1988, è tornato ad essere la sede del Municipio.

Oggi, la sede del Municipio è stata spostata in Piazza Crocifisso, ma il Castello Doria rappresenta ancora il simbolo della città.

Descrizione

Il Castello Doria, oggi, si presenta circondato da un fossato, diviso in tre parti con due torri, un cortile d’ingresso e uno scalone dallo stile settecentesco.

È presente una facciata con una torre circolare, fornita di merli. Dal Chiostro si accede alla sala Castri, alla sala del castello del Signore della Terra e alle sedi del Governatore e del custode della fortezza e delle carceri.

Il chiostro fu adattato al grandioso atrio, con annesso cancello di ferro su cui è presente l’aquila dei Doria. Dall’atrio, per una scala che si apre ad ali di falco, si accede alla torre maggiore e al piano nobile del castello.

Il giardino delle delizie

All’esterno del Castello, poi, si trova il Giardino delle delizie, il parco diventato Villa Comunale.

La sua storia parte ancora una volta dalla famiglia Doria, in particolare dal Principe Marcantonio, il quale, nel 1796, acquistò i terreni che circondavano il Castello per realizzare un giardino in cui accogliere i suoi ospiti. Egli affidò l’incarico all’architetto Pompeo Schiantarelli.

Nel 1807  l’architetto Pasquale Pinto descrisse il parco rinominandolo giardino all’italiana dei Doria d’Angri. Egli racconta che si poteva accedere al parco da tre ingressi: due secondari e uno principale.

Appena varcato l’ingresso principale ci si ritrovava in uno spazio semi-ciclico, da dove si dipartivano i tre viali.

La flora era costituita da piante esotiche, edera e alberi di pini e lecci. All’interno delle siepi c’erano delle aiuole ripartite in rettangoli, mentre le aiuole centrali uniche a forma di cerchio recavano nel mezzo un alberello.

Attualmente dell’antico giardino sono rimasti come elementi naturali solo i secolari pini e i lecci, mentre come strutture artificiali la cosiddetta montagnella dove spicca ancora oggi la meridiana.

Il parco dei Doria divenuto, poi, Villa Comunale, è stato sottoposto nel 2001 ad un intervento di recupero e di valorizzazione.

Oggi si presta a diversi eventi, come la festa di San Giovanni Battista e il Natale Angrese.

All’interno della Villa Comunale c’è un chiosco per poter ristorarsi e continuare a godere della tranquillità conferita dal giardino. Inoltre, la cassa armonica è posta nella zona semi-ciclica per godere di serate ricche di spettacoli di teatro, musica, poesia e letteratura e cinema sotto le stelle.

 

Maria Anna Ambrosino

Laureata in Storia e Critica d'arte presso l'Università degli Studi di Salerno. Borsista presso ISISLab all'Università degli Studi di Salerno. Social Media Manager e gestore delle attività del Progetto Hetor. Open Data specialist.

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