Università degli Studi di Salerno

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Vacanze in Costiera Sorrentina

Questa volta Hetor vi propone un itinerario tra le meraviglie della Costiera sorrentina, tra arte cultura ed enogastronomia…

Un viaggio da non perdere!

 

Massa Lubrense

Il nostro viaggio parte da Massa Lubrense, una tra le mete turistiche più famose d’Italia grazie ai suoi splendidi scenari naturalistici e alle sue antiche tradizioni radicate nel territorio.

Tra i numerosi e ridenti casali che la compongono, l’antico borgo dell’Annunziata rappresenta il più ricco di memorie storiche. Distrutto dagli Angioini e ancora dagli Aragonesi, fu parzialmente riedificato nel Cinquecento. Anche le mura furono rifatte dopo la catastrofe del 1558: ancora oggi si può ammirare parte dell’antica cinta muraria che sorgeva attorno al Castello Aragonese. Della struttura difensiva restano una torre cilindrica ed i bastioni, ma la veduta che si gode dal castello è tra le più suggestive della Costiera Sorrentina.

Il 6 luglio il Castello è stato riaperto al pubblico ed è possibile visitarlo dal venerdì alla domenica dalle 9.30 alle 13.00 e dalle 17.00 alle 20.00.

 

Il territorio di Massa Lubrense è conosciuto anche per la presenza di paesaggi naturali incontaminati; ricordiamo, infatti, che il territorio comprende la Baia di IerantoPunta Campanella. Se ve li siete persi, potete trovare tutte le curiosità che riguardano questi luoghi negli articoli precedenti.

 

 

Tra i prodotti di eccellenza che troviamo nella zona sorrentina sicuramente degno di nota è il limone IGP, utilizzato per gustose ricette come la famosissima delizia al limone o il liquore di cioccolato al limoncello che fanno parte dei Prodotti Agroalimentari Tipici della Campania.

Proprio questa settimana sarà possibile gustare il limone di Sorrento in tutte le sue gustose varianti tipiche durante la Festa dei Limoni che si terrà dal 13 al 15 luglio nel Largo Vescovado a Massa Lubrense.

 

Sorrento

Una delle caratteristiche fondamentali della città di Sorrento è la sua particolare disposizione su di un blocco tufaceo a pareti ripide. Il mare a nord e i profondi burroni circostanti sugli altri lati hanno infatti delimitato naturalmente, per molti secoli, la città antica. Ciò significa che il centro antico, di origine greco-osca, ha all’incirca coinciso con l’area compresa nella cinta muraria cinquecentesca (1551 – 1561) ancora oggi diffusamente in vista.

Della cinta difensiva greca rimane la murazione esistente sotto il piano stradale della Porta Parsano Nuova, visibile attraverso una grata. La città romana si è sovrapposta all’insediamento greco osservandone la pianta urbana e la stessa cinta muraria, che è rimasta a difesa di Sorrento durante tutta l’epoca medievale fino al 1551, quando ebbe inizio il suo rifacimento, completato soltanto nel 1561, dopo la tragica invasione dei turchi.

La nuova cinta muraria di Sorrento fu realizzata dai vicerè spagnoli che conclusero il piano con un Castello a guardia del Paino verso Napoli. Dopo la demolizione del Castello e delle porte principali a fine ‘800, è rimasto solo il tratto meridionale dell’antica mutazione del ‘500. Oggi, le mura vicereali rappresentano l’unico esempio, nell’Italia Meridionale, di cinta muraria dell’epoca spagnola.

 

Nel luogo che oggi ospita il Cimitero civico un tempo sorgeva un Monastero intitolato a San Renato, che ha ospitato Torquato Tasso nel 1577 e dove si pensa che lo stesso santo abbia vissuto anticamente.

L’epoca in cui fu eretto il Monastero di San Renato è estremamente incerta. Secondo alcuni questo avrebbe inglobato un preesistente convento dei monaci di Montecassino, la cui presenza a Sorrento è testimoniata da un documento del 778. Tuttavia, alla fine dell’800 fu deciso di abbattere tutto per costruire il camposanto che porta lo stesso nome dell’antico Monastero.

 

Sorrento ha ispirato numerosi artisti, scrittori e registi; tra le numerose canzoni dedicate a questa città, la più conosciuta è sicuramente Torna a Surriento, che fu cantata nel testo e nella musica attuali per la prima volta nel 1904 a Napoli, in occasione della Piedigrotta Garibaldi.

Inoltre, nel 1955 Sorrento costituì il set principale del film Pane amore e… per la regia di Dino Risi e con Sophia Loren e Vittorio De Sica.

Piano di Sorrento

Piano di Sorrento si estende lungo la parte centrale della Penisola ed è racchiuso fra le due coste, quella meridionale, amalfitana, che si affaccia sul Golfo di Salerno, e quella settentrionale, sorrentina che si affaccia sul Golfo di Napoli. Ai tempi dei romani, questa zona veniva denominata Planum o Planities. Era infatti un territorio piano posto ad est del Municipium romano di Sorrento.

La città ospita il Museo archeologico territoriale della penisola sorrentina Georges Vallet, inaugurato il 17 luglio 1999, che è nato con l’intento di raccogliere i reperti archeologici ritrovati nella penisola sorrentina, fino a quel momento divisi tra vari musei.

 

Il vino in Penisola Sorrentina ha una storia antichissima, basti pensare che già Plinio e Marziale nei loro scritti parlano della fabbricazione di speciali anfore costruite per contenere il nettare di Bacco. In particolare, vi sono due vitigni che hanno caratterizzato nei secoli la produzione vinicola della Penisola Sorrentina: il San Nicola, che lega il suo nome a un vino dal gusto amabile e dal bouquet molto delicato, riscontrabile solo sul territorio delle coste sorrentine e amalfitane; l’altro tipo di uva è la sanginella, riconoscibile da acini duri, grandi e ovali dal gusto particolarmente gradevole. Tuttavia, questi due vitigni originari, nell’ottica della trasformazione delle colture, stanno scomparendo per dare luogo a nuove vigne.

Piano di Sorrento è uno dei comuni compresi nella zona di produzione delle uve destinate al vino DOC “Penisola Sorrentina” ed è uno dei maggiori produttori, come è possibile vedere anche dalla datalet:

 

 

Sant’Agnello

Oltre al vino, la costiera sorrentina offre tanti generosi prodotti dell’agricoltura, dalle noci alle arance, passando per i limoni IGP ed il famoso olio d’oliva DOP che hanno da tempo raggiunto una notorietà che supera i confini nazionali.

A Sant’Agnello, in particolare, viene coltivato il pomodoro sorrentino, che è un ortaggio da mensa rotondeggiante e costoluto, di colore rosso con sfumature verdi alla raccolta, dal sapore dolce e delicato.

 

Sant’Agnello è un piccolo centro compreso tra i comuni di Piano di Sorrento e Sorrento. Anche se divenuto autonomo solo nel 1866, la sua storia affonda le radici nella preistoria. Lungo la costa ancora oggi sopravvivono importanti testimonianze archeologiche, fra cui la peschiera sottostante il promontorio di Punta san Francesco, a cui si accede attraverso un sentiero scavato in parte nel costone tufaceo e che collega il mare con Villa Nicolini, una splendida dimora costruita all’inizio del Novecento e recentemente ristrutturata.

Altre importanti testimonianze del passato sono la calata a mare de “Il Pizzo”, forse l’ultimo grande polmone verde della penisola sorrentina sottratto alla cementificazione selvaggia degli ultimi decenni, e l’approdo del Golfo del Pecoriello, un meraviglioso angolo di natura selvaggia dominato dalla splendida villa che fu dello scrittore americano Francis Marion Crawford che scelse di vivere a Sant’Agnello e dove ancora oggi riposa.

La prima parte del nostro tour finisce qui… ma non temete, torneremo la prossima settimana per completare il viaggio tra le bellezze della Costiera Sorrentina.