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Il museo Archeologico Provinciale dell’Agro Nocerino

Nocera Inferiore: una città dall’aspetto moderno ma ricca di antichità storiche.

Nocera Inferiore è un comune della provincia di Salerno, posto a 39 metri s.l.m. al centro di quello che costituisce l’Agro Nocerino – Sarnese. Grazie alle zone di particolare pregio naturalistico, fa parte dell’area tutelata del parco regionale dei Monti Lattari e del parco regionale Bacino Idrografico del fiume Sarno.

La sua storia è antichissima, tanto che Cicerone definì Nocera una delle città principali della Campania. Al suo nome, infatti, è legato un alfabeto e la battitura di moneta durante la fase sannitica.

Anche al giorno d’oggi, il comune continua ad essere di notevole importanza per il territorio, grazie alle numerose attività agricole, casearie e industriali. Ospita al suo interno anche un tribunale, un ospedale e numerosi istituti scolastici.

Nonostante il suo aspetto moderno, il comune di Nocera Inferiore è ricco di antichità storiche, fra cui il vecchio Castello angioino del Parco, la necropoli e il teatro ellenistico-romano.

Altrettanto degni di nota, sono i musei presenti sul territorio, i quali racchiudono la storia della città.

In particolare, spicca tra tutti il Museo Archeologico Provinciale dell’Agro Nocerino, al cui interno possiamo trovare numerosi reperti dell’antica Nuceria Alfaterna.

 

 

Il Museo Archeologico dell’Agro Nocerino

Il Museo Archeologico dell’Agro Nocerino, inaugurato nel 1965, si trova all’interno del Convento di Sant’Antonio, un complesso monumentale di origine trecentesca voluto dalla famiglia Filangieri. Esso documenta la storia di Nuceria durante il periodo compreso tra il VI secolo a.C. e il II secolo d.C..

Il Museo nasce con lo scopo di ospitare la collezione “Pisani”, formata da reperti archeologici provenienti dalle tombe protostoriche di San Marzano sul Sarno e da quelli provenienti dagli scavi sul territorio diretti dalla Direzione dei Musei Provinciali a partire dal 1957. Questi ultimi hanno riportato alla luce numerosi ritrovamenti presso le necropoli in località Pareti. Si tratta, soprattutto, di vasi ceramici, anfore commerciali e stele funerarie.

A questi, poi, si aggiungono numerose raccolte private, come quella della famiglia Bove, e quelle di enti locali, come il comune di Angri.

Per problemi di spazio, la visita del museo non segue un percorso cronologico, ma sono i beni esposti ad adeguarsi ai vani espositivi, talvolta ricavati, come il piccolo vano Lapidario, lungo una breve scala.

 

 

La struttura e le collezioni del Museo Archeologico

Il Museo è formato da quattro sale, precedute da un lungo corridoio d’ingresso.

  • Galleria d’ingresso – In questa zona sono conservati numerosi reperti: frammenti di ceramica vietrese, rivenuti lungo la Collina del Parco, risalenti all’800; anforette a nastro e lucerne; piatti cosiddetti “piccioli”, utilizzati soprattutto sulle navi; zuppiere e vassoi.
    Vi sono custoditi, inoltre, dei dipinti del 1979 di Baldassarre Fresa ritraenti i suoi fratelli, entrambi persone influenti della comunità nocerina.
    I pezzi più importanti della galleria, però, sono sicuramente il sarcofago romano del III secolo, proveniente dal Vescovado di Nocera, e l’oinochoe: un vaso simile ad una brocca che riporta l’iscrizione dell’alfabeto nucerino.
  • Vano lapidario – La scalinata che porta alle sale successive funge da lapidarium: una sala in cui sono raccolti i ritrovamenti scultorei dell’antica Nuceria. In particolare, all’interno troviamo ceppi, capitelli e una statua della Pudicitia. La statua, realizzata in tufo, fu ritrovata nel 1965 in località Lavorate di Sarno.
  • Vano delle Antichità di Angri e Scafati – La sala conserva al suo interno la Collezione Bove, composta da reperti di età ellenistica e romana, donata da Andrea Bove nel 1993. Essa contiene alcune ceramiche, vasi e lucerne. Ma la parte più cospicua è costituita da un gruppo di statuette raffiguranti divinità o eroi del mondo pagano.
    Inoltre, vi si conservano alcune steli funerarie e alcuni affreschi, provenienti da una villa romana scoperta a Scafati nel 1960.
  • Vano delle Antichità di San Marzano sul Sarno – In questa sala si conservano numerosi oggetti vascolari e bronzei ritrovati nella valle del Sarno e gli antichi scolatoi del convento, riemersi dai lavori di restauro al di sotto di questa sala. Si tratta dei sedili nei quali i monaci ponevano i confratelli deceduti in attesa che perdessero i liquidi.
  • Sala della Congiura – La sala prende il nome dalla vicenda della Congiura dei cardinali contro il Papa Urbano VI che si sarebbe tenuta proprio in questa stanza.
    Essa ospita una piccola collezione epigrafica, tra cui spicca un’iscrizione funeraria in alfabeto greco, e, dal 2019, la Pinacoteca del Convento di S. Antonio. Si tratta di una collezione di dipinti recuperati all’interno del convento grazie al lavoro di Padre Guglielmo Salierno.

Il Museo Archeologico Provinciale dell’Agro Nocerino è una realtà poco conosciuta, ma non per questo meno importante. Merita senza dubbio una visita che darà l’impressione di un viaggio nel tempo, alla scoperta di culture stratificate che rappresentano il nostro passato.

Si può accedere al Museo con un’offerta libera dal martedì al sabato dalle 9.00 alle 15.00 e la domenica dalle 9.00 alle 14.00.