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San Michele Arcangelo a Sala Consilina: città in festa

San Michele è senza dubbio uno dei Santi più venerati d’Italia. Solo la Campania conta più di 30 chiese rupestri dedicate al suo culto.

In occasione della ricorrenza di oggi vi raccontiamo della nascita del culto legato all’Arcangelo Michele e di una delle feste a lui dedicata, quella di San Michele Ri Sittiémbri A Sala Consilina.

 

 

 

 

San Michele: un Santo venerato dall’antichità

Il culto micaelico in Campania si ispira sostanzialmente alla prima leggenda legata all’apparizione di San Michele Arcangelo in Puglia, nella grotta sul Monte Gargano tra il V e il VI secolo. Così quel luogo divenne il principale santuario micaelico della cristianità: vi si recavano i pellegrini, i monaci e i crociati del Medioevo.

La successiva diffusione di questo culto fu favorita dai Longobardi. Questi l’8 Maggio del 663 sconfissero i Saraceni sulle coste del Gargano ed attribuirono la loro vittoria all’intervento dell’Arcangelo che divenne così il loro Santo nazionale, diventando uno dei santi più venerati di tutta l’Italia Meridionale.

 

 

 

Ogni santuario di San Michele Arcangelo in Campania ha una sua storia legata a miti e leggende di scontri e combattimenti: principe dei cieli e fiero condottiero delle schiere angeliche, San Michele Arcangelo è rappresentato quasi sempre con la sua fedele e robusta spada e rappresenta una presenza luminosa sulla Terra che guida gli uomini durante i momenti di maggiore difficoltà.

In passato due erano le feste liturgiche in onore dell’Arcangelo Michele: il 29 Settembre, celebrata inizialmente solo a Roma, come ricordo della dedicazione di un’antica Basilica eretta in suo onore sulla via Salaria, e l’8 Maggio, anniversario della prima apparizione al Vescovo di Siponto al Gargano.

A partire dall’XI secolo, queste due ricorrenze particolari del Santuario si diffusero in tutta l’Europa.

 

 

 

 

 

 

28, 29 e 30 Settembre: San Michele Ri Sittiémbri a Sala Consilina

La grotta di San Michele, situata sul fianco della montagna che collega Sala Consilina a Padula, è la cappella rupestre con annesso romitorio da sempre luogo di culto e meta di pellegrinaggio per la gente del luogo.  All’interno è custodita l’immagine del Santo, probabilmente della fine del ‘500. Dell’antico romitorio è rimasto ben poco, per lo più spezzoni delle mura perimetrali.

Con gli ampliamenti effettuati nel Settecento il complesso religioso ha assunto l’aspetto attuale, con l’inconfondibile colore rosso pompeiano, affinché si potesse vedere anche dal paese.

Leggenda vuole che la grotta di Sant’Angelo sia tuttora abitata da un enorme serpente, che si nasconderebbe nelle viscere più riposte del monte e, di quando in quando, si mostrerebbe per spaventare e tener lontani i visitatori, assalendo altresì le bestie che vi cerchino ricovero.

Nel paese di Sala Consilina, in provincia di Salerno, il culto di San Michele è estremamente sentito.  Diversi sono i rituali e le tradizioni che si susseguono fino a Settembre, quando si svolgono i festeggiamenti che coinvolgono l’intera cittadina.

Le celebrazioni iniziano nove giorni prima, in cui tradizionalmente i fedeli si recano a piedi al santuario alle sei del mattino, per la novena.

La sera del 28 Settembre inizia la processione: preceduta da una fiaccolata, la “Barca” di San Michele viene portata da un corteo che attraversa il paese e viene fatta una sosta davanti a ogni immagine di San Michele che incontra lungo il tragitto. I più devoti, al termine della processione, si recano al Santuario, dove resteranno in veglia tutta la notte.

Il mattino successivo la statua del Santo viene portata di nuovo in processione, fino a raggiungere l’edicola votiva di “San Michelicchio”, un’icona rivestita di tutti gli ex voto d’oro, posta all’ingresso del paese.

La processione poi riparte, accompagnata da invocazioni all’Arcangelo Michele, fermandosi davanti alla casa di chiunque debba fare un’offerta o un voto, fino a raggiungere i vari “jardínu o uórtu ri Sandu Michèli”, dei giardini di rami d’edera e di vite, fiori di campo e di montagna, uva e ortaggi, presso i quali viene calata la statua del Santo.

Infine nello spiazzo adiacente alla chiesa di Sant’Eustachio si svolgerà il tradizionale “Volo dell’Angelo”: un fanciullo è fatto “volare”, lungo una fune, a circa otto metri dal suolo, sino al simulacro di San Michele, mentre rivolge al Santo le solite invocazioni e presenta le rituali offerte.

La processione riprende e termina nella piazza principale, dove è celebrata all’aperto la solenne liturgia eucaristica con la presenza del Vescovo della Diocesi, al termine della quale si assiste ai fuochi d’artificio che annunciano l’entrata di San Michele nella chiesa dell’Annunziata.

 

 

 

 

 

 

La devozione all’Arcangelo Michele, così come l’abbiamo vista espressa in questo paese, è uno dei principali momenti di raccolta per la comunità di Sala Consilina.

In questi giorni vediamo tutta la cittadinanza riunirsi per celebrare il loro Santo patrono, in un momento unico di raccolta che diventa opportunità di incontro, non solo di preghiera ma di crescita culturale e di educazione delle nuove generazioni.

Vanja Annunziata

Laureata in Discipline delle Arti Visive, della Musica e dello Spettacolo presso L'Università degli Studi di Salerno. Borsista presso ISISLab all'Università degli Studi di Salerno. Social Media Manager e gestore delle attività del Progetto Hetor. Open Data specialist.

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