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Casertavecchia: alla scoperta del borgo

Posta circa a 10 chilometri dal centro abitato di Caserta, il borgo medievale di Casertavecchia ha il fascino di un’altra epoca, rievoca tempi antichi e infonde nei suoi visitatori la storia che l’ha caratterizzato.

 

Un po’ di storia

Casertavecchia ha origini antichissime: conosciuta come Casa Hirta, ovvero “villaggio posto in alto”, viene menzionata già nel 861 nell’Historia Langobardorum Beneventanorum, cronaca longobarda che narra le vicende del Principato di Benevento, scritta dal monaco benedettino Erchemperto.

 

 

Negli anni vari conti e signori si alternarono poi nel governo della città, in un susseguirsi di dominazioni, ognuna delle quali ha lasciato la sua impronta: longobarda, normanna, sveva, angioina e borbonica.

Fu proprio con i Borbone, e con la costruzione della Reggia, che Casertavecchia perse via via la sua importanza, vedendosi togliere anche il vescovado nel 1842.

 

Cosa vedere

Il nostro itinerario alla scoperta di Casertavecchia parte sicuramente dal Castello, che dominava tutto il paese. Fu proprio lo storico benedettino Erchemperto a menzionarlo per la prima volta, fornendone una prima descrizione, e accertando la sua esistenza già nell’861.

Dapprima utilizzato soltanto come ricovero occasionale per abitanti, animali e deposito, con gli anni, in seguito all’accrescimento del borgo, fu fortificato e più volte rimaneggiato.

Oggi ne restano solo ruderi: il passare dei secoli ne ha compromesso la struttura, della quale restano solo poche rovine e un tratto di mura.

Altro punto cardine del borgo cui proprio non si può non fare caso, è l’imponente Torre dei falchi, che si erge a emblema del borgo.

La Torre dei falchi è la seconda torre più alta d’Europa, dopo quella di Aigues-Mortes in Provenza: misura circa 30 metri e quando si poteva visitare, bisognava salire circa 50 gradini per arrivare in cima.

 

 

Proseguendo la passeggiata tra le strade del borgo ci imbatteremo sicuramente nelle tante chiese del paese, tra cui menzioniamo la Chiesa dell’Annunziata e, ovviamente, il Duomo di Casertavecchia.

Dedicato al culto di San Michele Arcangelo, il Duomo  si trova in Piazza Vescovado, nel centro del borgo. Ciò che osserviamo oggi è il frutto di vari rifacimenti stilistici ed architettonici che si sono susseguiti nel corso degli anni, anche se l’impianto originario medievale è ancora ben visibile.

Il Duomo è provvisto anche di una particolarissima cupola, osservabile bene dall’esterno: i suoi tratti tipicamente arabeggianti la caratterizzano e la rendono impossibile da tralasciare.

Accanto al duomo spicca il campanile, alto 32 metri: proprio al di sotto vi passa la strada principale del borgo.

Ma l’attrazione principale di Casertavecchia restano sicuramente tutti i suoi vicoletti che compongono la struttura della cittadina. Passeggiare tra le sue stradine, scoprirne gli anfratti, visitare le botteghe degli artigiani locali, è questo ciò che vi resterà di più di tutta la visita.

Cosa gustare

Il fascino di Casertavecchia è da ricercare anche nella sua tradizione culinaria; infatti sono tanti i prodotti tipici che questa terra offre ai suoi visitatori.

Immancabile un ricco antipasto di salumi casertani e formaggi di produzione autoctona: si passa dalle numerose varietà di caciocavallo, al caso conzato o al casoperuto, alle scamorze, trecce o alla tradizionale mozzarella di bufala; tra i salumi la fanno da padrone il capocollo, la pancetta o le varie salsicce di produzione locale, fresche o affumicate.

D’obbligo assaggiare un bell’arrosto di carne bufalina, o ancora meglio, del maialino nero casertano; altrimenti una più casereccia braciola al ragù, ripiena di  pecorino tritato, aglio, prezzemolo, pinoli ed uva passa.

 

 

Ma anche pasta e dolci fatti in casa, verdure di stagione, e molto altro: le locande e i ristorantini sparsi nelle viuzze del borgo, saranno pronte ad accogliere con le loro prelibatezze anche i visitatori dal palato più fine.

Il tutto accompagnato dagli ottimi vini di produzione casertana: un bel bicchiere di Roccamonfina I.G.T., Aversa D.O.C., Falerno del Massico D.O.C., Galluccio D.O.C., Terre del Volturno I.G.T., c’è solo l’imbarazzo della scelta!

 

 

Dal 1960 il borgo di Casertavecchia figura nella lista dei Monumenti Nazionali Italiani: solo la Campania ne ha ben 32!

Questo piccolo borgo è da anni meta turistica, non solo per i forestieri ma anche per gli stessi campani, che vanno ad ammirarne le bellezze architettoniche e a trovare un po’ di quiete e tranquillità, lontani dal caos cittadino.

Tutto qui ricorda la bellezza di un tempo che fu: una visita è d’obbligo!