Università degli Studi di Salerno

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REte Musei Intelligenti ad Avanzata Multimedialità(REMIAM)

Partendo da un’analisi del moderno concetto di museo, inteso come un luogo di partecipazione e di condivisione esperienziale, una Rete di Musei intende formulare nuove strategie rivolte alla valorizzazione del patrimonio e del territorio.

Il Progetto REMIAM è orientato ad un sempre migliore utilizzo delle tecnologie digitali nell’ambito dei musei e degli archivi per consentire un maggiore coinvolgimento del pubblico.

L’obiettivo della Rete dei Musei è fornire un’ampia programmazione di servizi culturali, superando la frammentarietà e l’isolamento degli interventi sui singoli musei del territorio, coinvolgendo tutte le risorse umane, materiali e immateriali disponibili.

Un nuovo concetto di Museo, definito all’interno della rete, si basa sulla capacità di raccontarsi mediante tecnologie in grado di far parlare le opere con i visitatori, con l’obiettivo di abbandonare la semplice fruizione lasciando il posto a un’esperienza culturale, intellettuale ed emozionale, capace di accontentare gusti ed esigenze diverse.

Il progetto REMIAM vuole instaurare un legame con le nuove generazioni che approcciano per la prima volta un Museo. Questo modo nuovo di raccontare l’arte ha bisogno di strumenti tecnologici innovativi: metodologie di gamification, tavoli interattivi multimediali multi-touch, piramidi olografiche multi-player, spazi dedicati a bambini e famiglie.

REMIAM intende proporre un uso delle tecnologie che va oltre quello di soluzione ai problemi di tutela e conservazione, che vanno riconsiderati alla luce dell’obiettivo più complessivo di rendere lo spazio intelligente, interattivo e connesso.

Un ulteriore obiettivo è investire sulle nuove generazioni partendo da un forte coinvolgimento del mondo della scuola: la Rete dei Musei vuole parlare con il mondo delle scuole di ogni ordine e grado, attraverso lo sviluppo e la promozione di attività didattiche mirate alla diffusione della conoscenza del patrimonio museale.

La necessità di fare rete anche nel settore della cultura ha il fine di ottenere una maggiore efficienza dal punto di vista della gestione, cercando al contempo di favorire un sistema di relazioni tra i vari enti preposti alla valorizzazione del patrimonio.

UN CONNUBIO DI TECNOLOGIA E CONOSCENZA

Il progetto REMIAM è stato concepito con un approccio sistemico e multidisciplinare, in cui le competenze da mettere in campo riguardano soprattutto il marketing, l’organizzazione, l’economia e le discipline umanistiche, indispensabili per una corretta lettura delle potenzialità competitive e culturali dei territori. Ad esse si affiancano le competenze sulle nuove tecnologie come strumenti per reali innovazioni di servizi e processi.

Il progetto analizza anche un altro importante aspetto, rivolgendosi agli operatori che lavorano nei musei. Questi professionisti si trovano a fare i conti con una situazione mutata: la crescita del livello culturale dei visitatori, lo sviluppo delle tecnologie, la diffusione dei nuovi media, il bisogno di una fruizione più attiva e consapevole delle istituzioni museali, il cambiamento infine, veloce e radicale, dei supporti su cui viene veicolata la conoscenza. Questi cambiamenti hanno trasformato la scala di priorità con cui intervenire nel settore della salvaguardia, della valorizzazione e della fruizione dei beni artistici e culturali.

Sullo sfondo, quello che si delinea è non solo un mutamento importante nella percezione del museo ma anche una trasformazione nelle procedure di progettazione e di governance del museo stesso, azioni in grado di mutare anche radicalmente il modo di fare cultura e le forme con cui “offrirla e farla fruire”.

L’innovazione dei processi avverrà attraverso la definizione di una piattaforma tecnologica integrata (ovvero un set di strumenti digitali) che permetta di creare contenuti adatti a nuove forme di fruizione delle opere d’arte nei musei; mediante informazioni con vari livelli di approfondimento, adeguate ai vari “pubblici” del museo, in grado di ricollegarsi ai contesti di provenienza dell’opera (geografici, storici, collezionistici e ambientali) e ai legami con le altre opere.

Questo insieme di contenuti viene reso possibile dalle competenze che il progetto mette in campo e in cui coesistono storici dell’arte, architetti, conservatori, restauratori, esperti in turismo e in didattica museale, ma anche esperti e progettisti di comunicazione e nuovi media, competenze nell’ambito della Human-Computer Interaction, informatici ed esperti di telematica.

Inoltre, mediante l’utilizzo di opportune tecniche di coprogettazione, saranno coinvolti in tutte le fasi della progettazione anche gli utenti finali, dal visitatore singolo ed eventualmente più informato sino ai gruppi più o meno guidati e le scuole. Queste ultime vanno individuate come utenti primari di questa trasformazione dinamica e didattica della fruizione.

Le loro intuizioni, i limiti che hanno recepito nell’esperienza di vista museale, le idee acquisite anche inconsapevolmente potranno essere un fondamentale contributo per migliorare la soluzione tecnologica presentata.

Il museo contemporaneo, da semplice sistema di comunicazione, diviene luogo d’incontro,
che trasforma il visitatore da ricettore passivo a interlocutore e fruitore
dei servizi offerti dalla struttura.