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Hetor: la Campania da riscoprire

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Author Archive by Carmela Luciano

Le Biblioteche dei Monumenti Nazionali in Campania

Luogo culturale per eccellenza, la biblioteca con i suoi enormi scaffali colmi di libri, manoscritti antichi, volumi e collezioni è da secoli custode della conoscenza.

In Italia si contano più di 11.000 biblioteche e 46 di queste dipendono dal MiBACT (Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo). Tra queste ultime, definite biblioteche pubbliche statali, rientrano anche le biblioteche annesse ai Monumenti Nazionali, di cui 3 ospitate in Campania.

 

Biblioteca Statale di Montevergine

La Biblioteca Statale di Montevergine è ospitata all’interno del prestigioso Palazzo Abbaziale Loreto di Mercogliano, che rappresenta un mirabile esempio dell’architettura della metà del XVIII secolo, pure in forma atipica per l’apporto che alla sua costruzione diedero due diversi architetti napoletani del periodo.

Proprio per questo, la Biblioteca costituisce meta frequente di turisti che non sono solo interessati alla consultazione bibliografica ma anche alla visita di questo piccolo gioiello architettonico: infatti, la biblioteca si pone, oltre che come “contenitore di conoscenza”, anche come luogo di interesse turistico, nonché centro culturale in cui vengono organizzate mostre bibliografiche, documentarie e convegni di diversa natura.

 

La Biblioteca di Montevergine rappresenta senz’altro un punto di riferimento per quanti intendano approfondire argomenti di interesse religioso; essa è infatti specializzata in questa materia, ed anche i nuovi acquisti vengono annualmente effettuati incrementando i fondi già esistenti: questo è il modo per non tradire l’origine stessa della biblioteca, che fu istituita dai monaci di Montevergine per la loro attività di studio e ricerca, ma anche di aderire ad una sempre più specialistica e settoriale richiesta dell’utenza.

La Biblioteca ospita numerosi Fondi speciali:

  • Fondo Acocella – storia medievale;
  • Fondo Capodanno – storia, saggistica, cultura francese;
  • Fondo degli autografi di personaggi illustri;
  • Fondo del Monte di Pieta’ di Avellino;
  • Fondo di cartoline, stampe e carte geografiche;
  • Fondo Frieri – volumi e opuscoli;
  • Fondo Galdi – letteratura latina;
  • Fondo Imbimbo – opere musicali;
  • Fondo Johannowskj – letteratura straniera;
  • Fondo Russoniello – storia locale e cultura generale.

La Biblioteca di Montevergine è visitabile nei seguenti giorni e orari:

  • Lunedì- mercoledì- venerdì: 8.15 – 15.15
  • Martedì- giovedì: 8.15 – 17.00

Biblioteca Statale Oratoriana del Monumento Nazionale dei Girolamini

La Biblioteca statale oratoriana è ubicata all’interno di quattro sale settecentesche e due sale moderne dello straordinario Complesso Monumentale dei Girolamini.

La Biblioteca è una delle più ricche del Mezzogiorno e la più antica tra quelle napoletane. L’Istituto, infatti, contrariamente agli usi degli ordini monastici, che non ammettevano visitatori nelle loro biblioteche, fu aperto al pubblico a partire dal 1586.

 

La Biblioteca è specializzata in teologia cristiana, filosofia, Chiesa cristiana in Europa, storia della Chiesa, musica sacra e storia generale dell’Europa e possiede un patrimonio librario di circa 159.700 unità tra volumi ed opuscoli, tra i quali 137 stampati musicali, 5.000 edizioni del Cinquecento, 120 incunaboli, 10.000 edizioni rare e di pregio, 485 periodici e una quantità non ancora determinata di microfilm e ritratti.

Sono diversi i fondi che hanno arricchito il patrimonio dell’istituto, tra i quali:

  • Fondo Agostino Gervasio – 5.057 volumi, i cui testi trattano di archeologia, numismatica, bibliografia e letteratura classica;
  • Fondo Filippino – prevalentemente storia ecclesiastica, sacre scritture e teologia;
  • Fondo Gennaro Ferrigni – prevalentemente diritto;
  • Fondo Giuseppe Valletta – edizioni rare del XVI e XVII secolo costituiti da classici latini e greci, storia e filosofia;
  • Fondo Valieri – 940 volumi miscellanei riguardanti la storia di Napoli e dell’Italia meridionale, ciascuno dei quali contiene un indice manoscritto dettagliato dallo stesso Valieri;
  • Libreria Carlo Troya – storia, geografia, letteratura, euristica medievale e longobarda.

La Biblioteca è accessibile agli studiosi per la consultazione dei volumi solo su appuntamento e previa richiesta via mail alla Direzione (pm-cam.bmn@beniculturali.it).

Biblioteca Statale del Monumento Nazionale Badia di Cava

La Biblioteca Statale del Monumento Nazionale della Badia di Cava ha sede all’interno dell’Abbazia della SS. Trinità di Cava, con ingresso unico.

Essa è sorta con l’Abbazia nell’XI secolo per la necessità di fornire libri ai monaci, come prevede la Regola di S. Benedetto, divenendo proprietà dello Stato nel 1867.

 

Come nel passato, l’incremento di nuove acquisizioni privilegia le discipline più consone ad una biblioteca monastica: la patristica, la teologia, il diritto e la storia. La Biblioteca, inoltre, possiede 97.000 volumi a stampa, 15.000 pergamene e oltre 25.000 documenti manoscritti sciolti, 430 manoscritti a volume, 120 incunaboli, 1.663 cinquecentine e 197 titoli di riviste di cui 86 correnti. Le donazioni provenienti da altre biblioteche sono state accettate tenendo presente la natura dei fondi e la disponibilità di locali.

Tra i codici più famosi si segnalano: la Bibbia visigotica del sec. IX, il Codex legum Langobardorum del sec. XI, le Etymologiae di Isidoro del sec. VIII, il De Temporibus di Beda del sec. XI, il De septem sigillis di Benedetto da Bari del sec. XII.

Di particolare rilevanza sono i Fondi speciali:

  • Biblioteca Abignente – storia, diritto, volumi ed opuscoli, carteggio;
  • Fondo Mansi – manoscritti e documenti archivistici su Amalfi e la Costiera Amalfitana;
  • Fondo Talamo-Atenolfi-Brancaccio – carte della famiglia, secoli XVIII – XX.

La Biblioteca della Badia di Cava è visitabile dal lunedì al sabato, dalle ore 8.30 alle 13.00.

La Campania è una regione ricca di storia e tradizioni e l’elevato numero di biblioteche presenti sul territorio testimonia la volontà di preservare e valorizzare tali ricchezze, attraverso questi Istituti che si pongono come custodi della conoscenza e promotori della cultura.