Università degli Studi di Salerno

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Il Castello del Parco di Nocera Inferiore

Uno scrigno da scoprire

Il Castello del Parco è un luogo ricco di fascino dove moderno è antico si fondono divenendo tutt’uno con la vegetazione variegata e lussureggiante. Rappresenta il simbolo della rinascita medievale dell’antica Nuceria ed ha ospitato principi, regine e gran maniscalchi, subendo per ben due volte l’assedio di re Ruggiero II. Il Castello del Parco è attestato per la prima volta nel 984 così come tramandato da una pergamena del Codice Diplomatico Cavese. La fortezza, ubicata sulla sommità di una dolce collina (160 m slm ca.), sovrasta con il suo imponente mastio l’attuale abitato di Nocera Inferiore.  Alla base del torrione vi è un affresco medievale di pregevole fattura che raffigura i santi apostoli Andrea, Giovanni e Pietro. Questo ciclo pittorico è paragonabile a soggetti presenti nel registro inferiore del “Giudizio universale” della controfacciata della chiesa di Sant’Angelo in Formis (Caserta). Ciò consente di poterli datare agli ultimi decenni dell’XI secolo.

Il contesto territoriale

Nel territorio a sud del sistema Somma-Vesuvio diversi castelli proteggevano il versante salernitano della pianura a testimonianza della lunga continuità di vita degli insediamenti e della alta redditività dei terreni coltivati. Il castello di Nocera, pertanto, si trova in un’area piena di costruzioni castrensi. Dalla sommità del mastio è possibile osservare l’eremo di S. Maria a Castello (Castel S. Giorgio, VIII sec.) e i castelli  di S. Giorgio (XIII sec.),  Roccapiemonte (XI sec.), Cava de’ Tirreni (XI sec.), Sarno (VIII sec.) e Lettere (X sec).

 

Il rinnovato periodo di splendore tra i de’ Guidobaldi e i Fienga

Con gli ultimi due proprietari, il barone Francesco de’ Guidobaldi e Annibale Fienga, il castello, ormai allo stato di rudere, cominciò a prendere nuova forma con importanti interventi edilizi visibili anche  nell’attuale assetto architettonico. Le due famiglie ospitarono nel rinnovato palazzo, una raccolta di antichità divenuta sempre più ricca nel corso degli anni. Francesco Fienga continuò a raccogliere reperti tant’è che dedicò un’intera ala del palazzo per questa necessità. Negli anni Sessanta, infatti, si poteva arrivare al Parco per ammirare la collezione che era inserita nella prestigiosa guida rossa del Touring Club. Nel 1971 il comune di Nocera Inferiore acquistò la struttura all’asta fallimentare. A consentire che ciò avvenisse fu il sindaco dell’epoca Arcadio Siciliano. Solo a partire dalla fine degli anni ’90, però, si è avviata un’opera di recupero della struttura favorendone la promozione attraverso kermesse teatrali e musicali (su tutte la nota “Jazz in Parco”). Nel frattempo la collezione Fienga, in attesa di essere ricoloccata presso il castello, è ospitata nei depositi del Museo archeologico di Paestum

Lo stato attuale

Attualmente le fabbriche medievali del castello di Nocera Inferiore necessiterebbero di un’attenta e  progressiva opera di  restauro e messa in sicurezza. Il vento, le piogge e la vegetazione hanno contribuito a deteriorare le vecchie mura che nonostante tutto sopportano in maniera tenace l’incuria del tempo.  Il visitatore più intraprendente potrà incamminarsi per i sentieri suggestivi che si intersecano lungo i fianchi della collina fino alla sommità. Un passeggiata che potrà riservare molte sorprese. Un esempio? La cappella di S. Margherita (XII secolo), posta in mezzo alla vegetazione a mezza costa sul versante meridionale del colle. Si tratta di una piccola chiesa che conserva ancora, posta nel catino absidale, l’immagine sbiadita di un «Cristo Pantocratore».

 

 

A. Corolla – G. Santangelo

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