Università degli Studi di Salerno

Salerno, Italia

Email

hetor@routetopa.eu

Lun-Ven

09.00-18.00

FB: progettohetor

IG: progetto_hetor
Castello di montesarchio

Il Castello e il Museo di Montesarchio

Il Castello di Montesarchio, ubicato su un’altura che domina l’omonima cittadina sannita.

Il Castello di Montesarchio, sorto probabilmente in epoca longobarda, si trova su un’altura rocciosa del Monte Taburno (all’interno del Parco Regionale del Taburno – Camposauro) che domina la valle Caudina.

Esso costituisce, sin dall’Alto Medioevo, una delle fortificazioni più importanti tra la pianura campana e l’entroterra appenninico.

Sebbene le origini del castello siano incerte, si fa risalire la sua edificazione all’VIII secolo, in epoca longobarda; nel XII secolo fu occupato dai normanni di Ruggiero II. Successivamente, durante il regno di Federico II, fu occupato dagli svevi e completamente ristrutturato.

Una seconda ristrutturazione del castello, ancora oggi conservata, avvenne in epoca aragonese.

Nel corso dei secoli successivi il castello passò a diversi proprietari, poi di nuovo al demanio regio e, infine, divenne prigione di stato.

A testimonianza sono state ritrovate alcune aree adibite a cortili per i reclusi ed esplicite iscrizioni sui muri, ad opera dei patrioti rinchiusi nelle celle.

Tra questi si ricorda Carlo Poerio, il patriota napoletano che si oppose al regime straniero in favore dell’unità nazionale.

Il Castello continuò a mantenere la funzione di prigione fino alla seconda guerra mondiale, mentre negli anni Sessanta fu destinato ad orfanotrofio (Istituto Mater Orphanorum).

Il Castello di Montesarchio, del quale sono tuttora evidenti gli incassi del ponte levatoio e il fossato di protezione, ha subito numerose modifiche nel corso dei secoli.

Oggi si presenta con due corpi di fabbrica ai lati di un cortile centrale e una monumentale torre cilindrica posta su uno sperone roccioso.

 

Il Museo e le testimonianze storiche della valle Caudina

Dal 30 giugno 2007 ospita al suo interno il Museo Archeologico Nazionale del Sannio Caudino che occupa il primo piano dell’ala nord del Castello.

Il museo è dedicato alla storia e all’archeologia della Valle Caudina. Raccoglie testimonianze provenienti dalle principali città dei Sanniti Caudini: Caudium (l’attuale Montesarchio), Saticula (Sant’Agata de’ Goti) e Telesia (San Salvatore Telesino).

Di particolare interesse è la sezione dedicata ai vasi di produzione attica e italiota, tra cui spicca “Il ratto di Europa” o “vaso di Assteas“. Il vaso, esumato in una necropoli a Sant’Agata de’Goti, fu realizzato dall’artista di Paestum Assteas e risale al IV secolo a.C.

Rappresenta una nota scena mitologica: Zeus, innamoratosi della principessa Europa, si trasformò in toro per avvicinarla senza destare sospetti e infine rapirla.

La parte più corposa della collezione comprende decine di crateri greci, vasi dalla grande apertura che nell’antica Grecia erano usati per allungare il vino con acqua e miele.

La presenza di questi vasi tipicamente greci nel territorio caudino dimostra il fittissimo traffico commerciale con i Magnogreci che abitavano a pochi chilometri di distanza e l’influenza culturale che questo fenomeno ebbe sulla popolazione.

Il museo e il castello sono aperti dal martedì alla domenica dalle 9.00 alle 19.00 con un costo di 2 euro, mentre la torre non è momentaneamente visitabile.

 

Maria Anna Ambrosino

Laureata in Storia e Critica d'arte presso l'Università degli Studi di Salerno. Borsista presso ISISLab all'Università degli Studi di Salerno. Social Media Manager e gestore delle attività del Progetto Hetor. Open Data specialist.

Lascia un commento