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Le ciliegie della Campania

Le ciliegie della Campania

Sono piccole, rosse, tonde e succose. Crescono sugli alberi e si mangiano dalla tarda primavera ad inizio estate. Cosa sono?

Parliamo delle ciliegie!

 

Finalmente primavera!

Il clima mite porta con sé, oltre all’allungarsi delle giornate, anche tutti i buoni prodotti che la terra campana ha ogni anno da offrirci, come le nostre ciliegie!

 

Oggi vi sveliamo 5 curiosità sulle ciliegie che forse non conoscevate.

1 – Alcuni ritrovamenti hanno dimostrato che le ciliegie erano consumate già nell’età del bronzo: alcuni archeologi hanno trovato, infatti, noccioli fossilizzati in numerose caverne europee.

2 – Sapevate che la ciliegia è considerata un vero e proprio portafortuna per gli innamorati? Il simbolo della ciliegia portafortuna nasce dalla mitologia greca: l’albero di ciliegio era sacro ad Afrodite, dea della bellezza e dell’amore e da qui si è diffusa questa idea che possa portare felicità agli innamorati.

3 – I noccioli della ciliegia sono da sempre adoperati per creare cuscinetti termici, utili ad alleviare dolori muscolari.

4 – Molti non sanno che le ciliegie sono un frutto che anche i diabetici possono consumare liberamente: grazie al levulosio, uno zucchero che il corpo umano assorbe gradualmente, questo frutto non fa male a chi è affetto da questa patologia. Sempre consumato con moderazione!

5 – A quando risale la coltivazione delle ciliegie? Dobbiamo tornare molto indietro nel tempo: si narra che la loro coltivazione risalga addirittura al 72 d.c.. Furono importate dalla Turchia, chiamate kérasos, da cui poi cerasa, termine conservato anche nel dialetto napoletano.

 

 

Al mondo esistono tantissime varietà di ciliegie. In Italia l’85% della produzione è concentrata in cinque regioni: Lazio, Emilia Romagna, Puglia, Veneto e Campania.

La Campania ne conta ben 8 varietà:

  • Ciliegia del monte, conosciuta anche come Ciliegia di Montagna o Durona del Monte, viene coltivata alle pendici del Monte Somma. Il frutto si riconosce per la sua buccia di colore giallo-rosato su di un lato e rosso scuro dall’altro, con punteggiatura gialla. La polpa è giallastra, croccante e molto succosa; matura tra la fine di maggio e la seconda decade di giugno.
  • Ciliegia della recca, originaria della zona dei Camaldoli, in provincia di Napoli. È considerata la ciliegia di maggior pregio di tutta la Campania. Matura tra la prima e la seconda decade di giugno, ha forma leggermente schiacciata, buccia di colore rosso scuro brillante e polpa biancastra e succosa.
  • Ciliegia di Bracigliano, coltivata nell’omonimo comune in provincia di Salerno, nella Valle dell’Irno. Matura intorno alla seconda decade di giugno e presenta i frutti di colore rosso vivo tendente allo scuro, con una polpa succosa e dolce.
  • Ciliegia di Pimonte, soprannominata dai contadini locali “Cerasa do’ mostro” per la “mostruosa” dimensione che la caratterizza. Di forma tondeggiante, di colore rosso scuro, dalla polpa soda e succosa, si tratta di una varietà di ciliegia che matura tra fine giugno e la prima decade di luglio, una ciliegia, dunque, appartenente alla categoria delle tardive.
  • Ciliegia di Siano, detta anche “Sciazza”, matura intorno alla prima decade di giugno e presenta frutti piuttosto grandi, di colore rosso porpora, dal sapore agrodolce molto particolare, con tendenza all’acidulo.
  • Ciliegia maiatica di Taurasi, prodotto tipico della valle dell’Agro Taurasino, presenta frutti di grandezza media, dalla buccia di colore rosso intenso, caratterizzato da una polpa, morbida e molto succosa.
  • Ciliegia melella, diffusa nell’Arianese, è molto particolare poiché è bianca, ha una polpa soda e molto compatta.
  • Ciliegia San Pasquale, anch’essa coltivata nella zona di Ariano. Prende il suo nome dalla festività di San Pasquale, che cade il 17 maggio, perché matura intorno a quella data: è di media grandezza e di colore rosso.

 

 

Oggi le ciliegie sono uno dei frutti più amati, a cui è davvero difficile resistere.

Una tira l’altra…ma essendo ricche di fibre e dal forte potere diuretico, sarà comunque meglio non abusarne!