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Tutte le curiosità più interessanti sulle aree naturali della Campania

Con l’arrivo dell’estate si risveglia anche la voglia di passeggiare all’aria aperta. Sapevate che in Campania ci sono all’incirca 40 aree naturali?

 

La Campania offre un panorama naturalistico decisamente variegato, accontentando sia gli amanti del mare che della montagna. Cominciamo il nostro excursus proprio pensando a questi ultimi, presentandovi i 12 Parchi presenti su tutto il territorio.

 

I PARCHI

Vi abbiamo già presentato due parchi regionali negli articoli precedenti, il Parco Regionale del Matese e il Parco Regionale di Roccamonfina – Foce Garigliano; di seguito vogliamo darvi una panoramica degli altri, raccontandovi le notizie più interessanti che li riguardano.

Il Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni è stato istituito nel 1991; dal 1997 è Riserva della biosfera mentre l’anno successivo è entrato a far parte del Patrimonio dell’umanità dell’Unesco (con i siti archeologici di Paestum e Velia e la Certosa di Padula), e dal 2010 è il primo parco nazionale italiano a diventare Geoparco. L’area naturale protetta corrisponde a circa 36 000 ettari e comprende, in tutto o in parte, i territori di 8 comunità montane e 80 comuni.

Quest’anno l’Ente Parco, in collaborazione con l’associazione “Assaggiatori Associati” e con il contributo e la partecipazione dei Comuni del Parco, ha indetto la prima edizione del premio nazionale Primula Olei 2018 riservato agli oli extravergini d’oliva prodotti nelle Aree Protette Italiane che si terrà con cadenza annuale nel Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni.

Il Parco Nazionale del Vesuvio è stato istituito il 5 giugno 1995 per il grande interesse geologico, biologico e storico che il suo territorio rappresenta e si sviluppa intorno al complesso vulcanico Somma-Vesuvio, il complesso vulcanico ancora attivo più importante dell’Europa continentale.

Nel Parco è possibile fare delle escursioni e attualmente i visitatori possono scegliere tra 9 diversi sentieri che mostrano il territorio da diversi punti di vista in base alle preferenze dei visitatori.

Il Parco nasce dall’esigenza di valorizzare e difendere il Vesuvio. Esso rappresenta il tipico esempio di vulcano a recinto, costituito da un cono esterno tronco, il Monte Somma, (spento e con una cinta craterica in buona parte demolita) entro il quale si trova un cono più piccolo (che rappresenta il Vesuvio, ancora attivo). Il territorio, ricco di bellezze storiche e naturalistiche, vanta una produzione agricola unica per varietà e originalità di sapori.

La bellezza e l’unicità di questo territorio hanno, infatti, ispirato il fumettista statunitense Carl Barks che ha creato il personaggio Disney della strega Amelia, immaginandola come una ragazza dal forte accento locale che vive alle pendici del Vesuvio ammaliando chiunque si trovi al suo cospetto.

Il Parco Regionale dei Monti Picentini è un’area naturale protetta che si sviluppa su di una zona calcareo-dolomitica fra le provincie di Salerno e Avellino. L’area si estende su una superficie di 65.000 ettari e comprende la più vasta distesa forestale e il più ricco serbatoio di acqua potabile del Sud Italia.

La forte presenza di erbe spontanee della macchia mediterranea, continuamente alimentate da innumerevoli sorgenti, permettono l’allevamento brado di animali, quali vacche podoliche, capre, maiali e animali da cortile, che costituiscono il presupposto di una eccezionale risorsa di carne, salumi e di formaggi di qualità pregiata. Questi prodotti, affiancati da castagne, nocciole, tartufi e funghi impiegati nella preparazione dei piatti locali, rendono il territorio dei Picentini una zona estremamente interessante e ricca dal punto di vista gastronomico.

 

Il Parco Regionale Monti Lattari , cerniera tra i due versanti della Penisola sorrentino-amalfitana, è stato istituito il 13 novembre del 2003 ed è gestito dall’Ente Parco Regionale dei Monti Lattari, che ne tutela il patrimonio.

I Monti Lattari sono il prolungamento occidentale dei Monti Picentini dell’Appennino Campano, che costeggiano l’Agro nocerino sarnese e si protendono nel mar Tirreno formando la penisola sorrentina.

Sapevate che il loro nome deriva dal termine latino lactariiis? Questo è dovuto al fatto che in passato vi pascolavano numerosi greggi di capre, fornitrici di un ottimo latte che serviva alla produzione di svariati prodotti locali unici nella loro genuinità e che rappresentano ancora oggi dei prodotti di altissima qualità, apprezzati non solo localmente.

Il Parco Regionale del Partenio è stato istituito nel 2002 e comprende 22 comuni di 4 province campane. Il parco persegue delle importanti politiche di sviluppo sostenibile al fine di  conservare, valorizzare, promuovere e rendere fruibili le risorse naturalistiche, ambientali, storico-religiose e culturali dell’area protetta.

A tal proposito, è stato creato un marchio collettivo geografico “Qualità Partenio” al fine di caratterizzare tutti i prodotti locali attraverso un’immagine unitaria e un’unica identità.

Tra i siti di maggiore interesse storico-culturale, nel territorio del Parco troviamo numerosi castelli che è possibile visitare seguendo la nostra mappa:

 

Il Parco Regionale del Taburno – Camposauro è stato istituito il 6 novembre 2002 e si estende per 12.370 ettari nella provincia di Benevento. Nato per la tutela del massiccio Taburno-Camposauro, che fa parte dell’Appennino Campano, il Parco offre pregevoli risorse naturali e paesaggistiche in un contesto di notevole interesse storico, culturale e di tradizioni.

Oltre i 9 sentieri naturalistici, è possibile godere di alcuni itinerari che ripercorrono la storia e le tradizioni di questi luoghi:

  • La via dei Mulini – Sorgenti, torrenti e fontane
  • La via del Borgo – Racconti popolari e realtà del paese
  • La via del Grano – Grano, paglia e tradizioni
  • La via dei Briganti – Natura, storia e leggenda
  • La via del Vino – Vigne, cantine e sagre.

Il Parco Regionale del Fiume Sarno è un’area protetta istituita nel 2003 che comprende 11 comuni delle province di Napoli e Salerno attraversati dal fiume Sarno.

Il territorio del Parco è caratterizzato da scorci naturali di insospettabile bellezza e rappresenta un’area di altissimo valore storico, archeologico e culturale: basti pensare alla sola Pompei, ma anche agli importanti centri archeologici di Torre Annunziata e Castellammare di Stabia, il patrimonio artistico-culturale della città di Nocera Inferiore e i luoghi di importanza archeologica siti a Sarno.

 

Il Parco Regionale Campi Flegrei  protegge un’area vulcanica attiva del territorio della Campania, l’archiflegreo, in continua evoluzione. Ciò ha determinato, nel corso dei secoli e nell’interazione con gli insediamenti umani, il formarsi di una incredibile varietà di valori, materiali e immateriali, unici al mondo.

Le buone condizioni climatiche e la presenza di una discreta percentuale di umidità relativa dovuta alla presenza dei laghi, unite all’eccezionale fertilità del terreno, hanno favorito, al termine dell’attività vulcanica, l’insediamento di specie vegetali appenniniche e mediterranee, che si sono distribuite in funzione delle condizioni ambientali: è per questo che nel territorio flegreo convivono, in poco spazio, molteplici associazioni vegetali, che elevano di molto il livello di biodiversità vegetale dell’area e, per conseguenza, il suo valore ecologico.

Il Parco dei Campi Flegrei comprende un imponente patrimonio archeologico, paesaggistico, naturalistico, storico e termale, come si può vedere dai numerosi punti presenti sulla nostra mappa.

 

 

Il Parco Naturale Diecimare è stato istituito nel 1980 ed è diventato Oasi WWF a partire dal 1993. Esso comprende i comuni di Cava de’ Tirreni, Mercato San Severino e Baronissi, in provincia di Salerno.

L’origine del nome è molto interessante. Sembra infatti che gli stessi abitanti locali abbiano dato il nome alla zona, poiché molti contadini che coltivavano le diverse aree di terreno per il Monastero di Cava de’ Tirreni, dovessero versare la cosiddetta “decima”, ovvero la decima parte del raccolto. Da qui il nome Diecimare.

Esiste un’altra ipotesi secondo la quale il nome deriva dal fatto che salendo sulla cima delle colline è possibile vedere sia il Golfo di Napoli che quello di Salerno, con i vari paesi della costiera amalfitana. Cioè si giunge in cima dopo aver visto 10 volte il mare.

Il Parco è molto ricco dal punto di vista della flora e della fauna che è possibile scoprire ed esplorare attraverso suggestivi itinerari. Inoltre, all’interno dell’area sono disponibili un’area attrezzata per visitatori, una fattoria didattica per bambini, unitamente a una rete di percorsi attrezzati che rendono l’esplorazione della zona facile e interessante.

Il Parco Metropolitano delle Colline di Napoli si estende per 2.215 ettari nella parte nord-occidentale della città, al centro dell’area metropolitana, e preserva aree collinari lasciate libere dall’espansione urbana degli anni ’60 e ’70. Per la vicinanza ai quartieri moderni e storici, si apre alla città con numerose porte d’ingresso, in prossimità con le stazioni della metropolitana e i caselli della tangenziale.

Tutta la struttura collinare poggia su un basamento di tufo giallo caotico detto anche napoletano, caratterizzata dalla notevole presenza di valloni, di ampie conche e cavità naturali che si alternano a larghe strisce coltivate con sistemazione a terrazzamenti. Le colline di Napoli rappresentano una grande riserva ambientale a scale metropolitana che compensa l’eccessiva e sovraccarica urbanizzazione circostante.

Il Parco è aperto a usi diversi, pubblici e privati, infatti al suo interno devono poter convivere: zone di riserva integrale, aree agricole, insediamenti abitati, strutture agrituristiche, spazi di verde pubblico e attrezzati.

 

LE OASI

 

In alcuni articoli precedenti vi abbiamo già parlato di due delle Oasi che si trovano nella nostra regione, l’Oasi Valle della Caccia e l’Oasi di Persano.

Ma le Oasi in Campania sono davvero tante e di seguito ve le riportiamo tutte:

L’Oasi Bosco di San Silvestro fa da corona alla splendida Reggia di Caserta e si trova all’interno di un Sito d’Importanza Comunitaria nel nucleo urbano di Caserta.

L’area comprende le due colline contigue di Montemaiuolo e Montebriano, da dove nasce la cascata che alimenta le fontane dello straordinario parco Vanvitelliano. E’ un importante esempio di foresta sempreverde costituita in massima parte da leccio e macchia mediterranea, un tempo Riserva di caccia e azienda agricola dei Borbone.

L’oasi può essere visitata attraverso una serie di itinerari organizzati e vi è anche la possibilità di fare dei percorsi tematici notturni per godere delle bellezze del territorio in un’atmosfera suggestiva e insolita. Inoltre, la società che gestisce l’oasi è una vera e propria fattoria didattica riconosciuta ed inserita nell’Albo delle Fattorie Didattiche della Regione Campania e offre percorsi di educazione alimentare e ambientale.

L’Oasi Monte Polveracchio si trova nel cuore dei Monti Picentini, nella città di Campagna, in provincia di Salerno, ed è anche nota come oasi del lupo.

Si tratta di una vasta area WWF di 200 ettari, realizzata dal 1988, in cui la varietà di flora e fauna disegnano uno scenario straordinario: ruscelli, sorgenti purissime e sentieri da cui godere di una vista mozzafiato.

L’Oasi dispone di un centro visite, di aree attrezzate per la sosta e percorsi natura. Dell’oasi fa amministrativamente parte anche la Valle della Caccia.

L’Oasi Bosco Camerine è un’oasi WWF istituita nel 1999 che si trova in Provincia di Salerno, nel Comune di Albanella, in un’area di circa 100 ettari contigua al Parco Nazionale del Cilento Vallo di Diano e Alburni.

L’Oasi è aperta tutto l’anno e sia nel centro storico di Albanella che all’ingresso dell’area protetta sono presenti dei Centri visita. Per gli appassionati vi sono diversi sentieri che attraversano il bosco, arricchiti da pannelli illustrativi sulla fauna e sulla flora residente.

Nei pressi dell’ingresso “ovest” la Comunità Montana ha realizzato una torre di avvistamento in legno, aperta a tutti, che permette di avere una splendida visuale su tutta l’area protetta.

 

L’Oasi Fiume Alento è situata nel cuore del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano, all’interno di un’area SIC (Sito di Importanza Comunitaria) di 3.024 ettari che comprende gran parte del fiume Alento.

L’Oasi è un grande parco naturalistico che offre un’ampia gamma di servizi turistici. Nel complesso è presente una diga in terra che, sbarrando il corso del fiume, origina un lago artificiale di circa 1,7 kmq. Lungo la sponda destra del corso d’acqua si sviluppa l’Oasi naturalistica, costituita da laghetti di importante valore ecologico, che ha lo scopo di contribuire a salvaguardare la ricchezza di biodiversità mediante attività di conservazione.

L’integrità dell’habitat naturale dell’Oasi rappresenta ormai da anni un’originale attrattiva per famiglie, scuole e sportivi. Infatti, il 10 giugno ospiterà il 1° Trofeo Nazionale Oasi Fiume Alento di nuoto pinnato di fondo, manifestazione a livello nazionale aperta a tutte le categorie agonistiche e master valida anche come terza prova di coppa Italia di fondo della stagione agonistica 2018.

L’Oasi Grotte del Bussento si trova all’interno di un Sito d’Importanza Comunitaria, nel Comune di Morigerati, in provincia di Salerno e costituisce un geosito principale per il rilevante fenomeno carsico.

L’area si estende per circa 607 ettari all’interno del Parco Nazionale del Cilento Vallo di Diano e Alburni ed è anche nella lista mondiale dei Geoparchi.

La lussureggiante vegetazione accompagna i visitatori lungo tutto il sentiero che si snoda dal centro storico lungo un ruscello con sorgenti, cascate, un antico mulino fino alla grotta dove si assiste alla risorgenza del fiume carsico Bussento.

L’Oasi Lago di Conza è stata istituita nel 1999 e rappresenta una delle più estese aree umide della Campania, ponendosi come importante stazione di ristoro e riposo delle specie di uccelli che migrano tra Tirreno e Adriatico.

L’Oasi, oltre ad offrire la possibilità di percorrere tre distinti sentieri, presenta una serie di punti di interesse che vanno dal centro visite dotato di molteplici servizi per i turisti, all’antico frutteto delimitato dal muretto a secco, il bosco sommerso, il giardino aromatico e delle testuggini, l’area faunistica delle cicogne bianche, lo stagno didattico e il belvedere.

L’Oasi Monte Accellica è un’oasi WWF dal 1997 sita nel comune di Giffoni Valle Piana, in provincia di Salerno, e compresa all’interno del Parco Regionale dei Monti Picentini.

Grazie a un territorio estremamente articolato, l’Oasi si presenta come il più ricco ed importante campionario di specie vegetali di tutto il massiccio dei Picentini e presenta al suo interno un Orto Botanico dove è possibile ammirare e studiare tutte le specie arbustive ed erbacee che nascono lungo le rive del Mediterraneo.

 

L’Oasi Lago di Campolattaro rientra nella RETE NATURA 2000 ed è riconosciuta a livello Europeo, in ragione della presenza di ambienti e specie a forte rischio di conservazione, come SIC (Sito di Interesse Comunitario) “Alta Valle del Fiume Tammaro” e come ZPS (Zona di Protezione Speciale) “Invaso del Fiume Tammaro”.

Dal 2003 è un Oasi WWF con un estensione di oltre 1000 ettari ricadenti nei Comuni di Morcone e Campolattaro, in provincia di Benevento.

All’interno dell’Oasi si svolgono attività di educazione ambientale, culturali e ricreative, di monitoraggio dell’avifauna, escursioni e attività sportive.

L’Oasi Le Mortine è situata al confine tra Molise e Campania, nei comuni di Venafro e Capriati a Volturno, in provincia di Caserta ed è stata affidata alla gestione del WWF nel 1999.

Situata lungo il breve tratto del fiume Volturno che segna il confine tra Molise e Campania, l’Oasi Le Mortine occupa una lanca fluviale artificiale, creatasi in seguito alla costruzione di uno sbarramento per la produzione idroelettrica. Nell’Oasi Le Mortine sono presenti un giardino botanico, stagni didattici, percorsi Natura, capanni, bird watching, aree pic-nic attrezzate, percorsi ciclabili, noleggio bici, passeggiate a cavallo.

L’Oasi Torre di Mare è un’oasi di Legambiente che si trova lungo la costa della località Torre di Mare, nel comune di Capaccio Paestum, in Campania, ed è l’unico esempio in Campania di oasi marina protetta e di libero accesso che si estende per 20 ettari in circa 500 metri lineari.

La pineta è stata realizzata dai volontari di Legambiente nel 1997 per tutelare e preservare questa area dalle costruzioni abusive ed è tuttora gestita dall’ente Legambiente che ha predisposto una serie di importanti iniziative volte all’educazione ecologica, soprattutto dei più piccoli: laboratori, visite guidate ma anche attività di ricerca in collaborazione con i dipartimenti di biologia e agraria delle maggiori università italiane.

 

Se pensate che sia tutto, non temete! Questa è solo la prima parte delle bellezze naturali presenti in Campania.

Hetor ha in serbo altre chicche per voi che arriveranno nel prossimo articolo, così avrete la panoramica completa e potrete scegliere quali visitare per godere a pieno la natura incontaminata presente nella nostra regione.

STAY TUNED!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Carmela Luciano

Laureata in Lingue e Letterature Moderne presso l'Università degli Studi di Salerno. Borsista presso ISISLab all'Università degli Studi di Salerno. Social Media Manager, Open Data Specialist e gestore delle attività del Progetto Hetor.

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