Università degli Studi di Salerno

Salerno, Italia

Email

hetor@routetopa.eu

Lun-Ven

09.00-18.00

FB: progettohetor

IG: progetto_hetor
parchi sommersi di baia e gaiola

Sotto la superficie: il Parco Sommerso di Baia e il Parco Sommerso di Gaiola

Napoli conquista da sempre i cuori di chi la visita, affascinati dalle sue infinite bellezze.

Oggi però vi parliamo delle suoi tesori “nascosti”, o meglio, sommersi. I Parchi Sommersi di Baia e di Gaiola sono, infatti, ricchi di storia, memorandum dell’antico splendore della città.

Tutta quest’area, che interessa sia il comune di Pozzuoli che il golfo a nord di Napoli, rappresenta un esempio unico in Italia di protezione archeologica e naturalistica subacquea. Le due aree marine protette, si propongono appunto la tutela e lo studio dei reperti archeologici sommersi che col tempo sono stati ritrovati, insieme, ovviamente, alla salvaguardia degli ecosistemi marini e costieri.

Entrambe le zone sono soggette al fenomeno vulcanico del bradisismo: nel corso degli anni, a causa di tale fenomeno si è assistito all’inabissamento del livello del mare di circa 6-8 metri, sommergendo l’intera costa nord dell’area napoletana.

 

Il Parco Sommerso di Baia si estende tra Pozzuoli, Cuma e Capo Miseno, territorio molto apprezzato per la sua bellezza paesaggistica già in antichità.

Baia era soprattutto apprezzata per il suo clima e per le sue acque termali, divenendo, fin dal II secolo a.C., luogo di villeggiatura privilegiato dell’aristocrazia romana che qui vi costruì numerose ville. Negli anni la zona fu popolata anche da personalità illustri e da imperatori che vi trascorrevano momenti di otium, lontani dal fragore cittadino.

La zona fu frequentata fino all’età tardo antica: dal IV secolo d.C. il terreno cominciò ad abbassarsi gradualmente per effetto del bradisismo, facendo sprofondare la costa e causando l’abbandono dei tanti edifici privati e pubblici,  finché la città non fu completamente sommersa.

Ma è proprio questo che ha permesso la loro perfetta conservazione e che tutti i resti giungessero intatti fino ad oggi, costituendo quella che è definita la “Pompei sommersa”.

Dopo gli anni di prosperità, l’area del Parco Sommerso di Baia è caduta un po’ nel dimenticatoio, fino al secondo dopoguerra, quando si iniziò a far riemergere una parte dell’area archeologica. Negli anni ’60 fu avviata la prima vera e propria campagna di rilevamento archeologico subacqueo e redatta la prima carta archeologica della città sommersa di Baia.

Nel 1969, a seguito di una mareggiata, affiorarono davanti Punta Epitaffio due sculture, ancora al loro posto nell’abside di un edificio rettangolare.

Fu così che, in seguito ad uno scavo subacqueo, fu ritrovato il Ninfeo dell’Imperatore Claudio ed il suo straordinario complesso scultorio. Tutti i reperti trovati sono stati esposti nel Castello di Baia, dove è stata interamente ricostruito l’edificio sommerso.

Tra i tanti edifici individuati troviamo Villa dei Pisoni, Villa Protiro, Portus Julius ed altri.

È possibile visitare Baia sommersa con escursioni in barche dotate di fondo trasparente oppure, per gli amanti del mare e dell’avventura, consigliamo la visita tramite immersione: accompagnati da sub esperti potrete osservare da vicino i resti della magnificenza di questa città.

 

Il Parco Sommerso di Gaiola è uno dei luoghi più suggestivi e magici di Napoli, posto proprio ai piedi della collina di Posillipo, che con i suoi due caratteristici isolotti è diventata emblema di tutta una generazione. È un’area marina protetta che va dal Borgo di Marechiaro alla Baia di Trentaremi. Deve il suo nome alla parola caviola, ovvero l’insieme di cavità che caratterizzano Posillipo.

Gli isolotti sono collegati da un ponte strettissimo e alto, che conferisce al luogo ancora più fascino e mistero. Uno di questi atolli è completamente disabitato mentre l’altro sembra abbia ospitato il poeta Virgilio e, dopo di lui, altri nomi illustri, tra cui lo scrittore Norman Douglas, di cui la bellissima villa è ancora oggi ben visibile. Oggi l’isola, con villa annessa, è diventata proprietà della Regione Campania.

Anche questa area è stata interessata da intensi fenomeni di bradisismo per cui oggi molti degli edifici visibili un tempo si trovano a diversi metri sotto la superficie del mare. In particolare sul fondale della Gaiola possiamo trovare i resti di porti, peschiere, maestose ville marittime, approdi e ninfei.

Inoltre tutta l’area ha una grande importanza dal punto di vista biologico, ospitando una cospicua varietà di specie animali e vegetali. Infatti la zona è l’ideale per chi vuole dedicarsi ad attività di snorkeling e diving o più semplicemente, godersi un buon bagno.

Basti ricordare che per accedere alla Gaiola è necessaria la prenotazione da fare sul sito dedicato.

 

Oggi, i due parchi sommersi di Baia e Gaiola rappresentano uno splendido esempio delle aree naturali protette della Regione Campania e  alcuni tra i pochi parchi archeologici subacquei del mondo.

Affascinanti per la loro storia e per le ricchezze che conservano, sono una testimonianza dello splendore del Golfo di Napoli, dal passato al presente.

Questo è il periodo adatto per visitarle, non fatevi scappare questa occasione!

 

Vanja Annunziata

Laureata in Discipline delle Arti Visive, della Musica e dello Spettacolo presso L'Università degli Studi di Salerno. Borsista presso ISISLab all'Università degli Studi di Salerno. Social Media Manager e gestore delle attività del Progetto Hetor. Open Data specialist.

Lascia un commento