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La Regina di Napoli: la Pizza

Pizza: un nome una certezza!

La pizza costituisce una bontà culinaria universalmente conosciuta e associata alla città di Napoli.

 

Tuttavia, la pizza non nasce in territorio partenopeo ma ha origini antichissime e le ipotesi riguardanti la sua provenienza geografica e l’etimologia del suo nome sono numerose e ancora oggi molto incerte.
Le prime attestazioni scritte della parola “pizza” risalgono al latino volgare di Gaeta nel 997 e in un contratto di locazione datato 31 gennaio 1201 a Sulmona ed in seguito in quello di altre città italiane.

L’unica cosa certa è che a Napoli questo piatto ha raggiunto la sua massima espressione di eccellenza, diventando un vero e proprio simbolo della città.

Infatti, la vera pizza napoletana ha caratteristiche uniche e inimitabili e il suo arrivo a Napoli si fa risalire al 1600 circa, quando si decise di rendere più appetibile e saporita la tradizionale schiacciata di pane: pasta per pane cotta nel forno a legna, condita con aglio, strutto e sale grosso, oppure, nella versione più ricca, con caciocavallo e basilico.

Nonostante oggi esistano molteplici condimenti differenti, quella che individuiamo come la pizza napoletana verace ed artigianale è certamente nata dopo il ‘700, quando i colonizzatori spagnoli importarono il pomodoro dal Perù. Infatti, questo ingrediente costituisce il condimento fondamentale per la preparazione della vera pizza.

Tuttavia, l’approvazione ufficiale della pizza arriva solo nel 1889, in occasione della visita a Napoli dei sovrani d’Italia Re Umberto I e la Regina Margherita. La storia ci racconta che Raffaele Esposito, considerato il miglior pizzaiolo dell’epoca, realizzò per i sovrani tre pizze: la cosiddetta pizza alla “Mastunicòla” (strutto, formaggio e basilico), la pizza alla “Marinara” (pomodoro, aglio, olio e origano) e la pizza “pomodoro e mozzarella” (pomodoro, mozzarella e basilico), i cui colori richiamavano volutamente il tricolore italiano (rosso, bianco e verde).

La sovrana apprezzò talmente tanto quest’ultima versione da inviare una lettera di elogi e ringraziamenti al pizzaiolo. Per tale motivo e per contraccambiare, Esposito diede il nome della Regina alla sua creazione, che da allora si chiama “Pizza Margherita”.

 

Certamente, oltre alla genuinità degli ingredienti del condimento, come ad esempio l’olio certificato prodotto nella regione, è fondamentale anche quella degli ingredienti dell’impasto.

INGREDIENTI E PREPARAZIONE DELLA VERA PIZZA NAPOLETANA:

  • acqua
  • lievito di birra fresco
  • sale marino

La genuinità degli ingredienti da sola non garantisce il successo della pizza: l’impasto va lavorato accuratamente e poi lasciato lievitare una prima volta. Alla formatura e allo staglio segue una seconda lievitazione, che precede un’ulteriore fase di lavorazione, durante la quale la pizza viene spianata e condita e, infine, cotta nel forno a legna.

Quella della preparazione della pizza verace è considerata una vera e propria arte, della quale, al di là delle origini geografiche, la città di Napoli si è guadagnata la paternità.

Infatti, dal 4 febbraio 2010, la pizza napoletana è stata ufficialmente riconosciuta come Specialità tradizionale garantita (STG) dalla Comunità Europea. Nel 2011 è stata presentata dall’Italia come candidata al riconoscimento UNESCO come Patrimonio immateriale dell’umanità.

Oggi che la pizza è così diffusa, c’è il rischio che si perda la genuinità e l’unicità di tale prodotto. Proprio per questo, è stata istituita l’Accademia della Vera Pizza Napoletana, che tutela la pizza originale, le sue regole antiche e la sua genuinità. Questo a beneficio sia dei consumatori che possono consumare un prodotto autentico e certificato e sia per i pizzaioli che possono far emergere chiaramente la propria professionalità con un’associazione che opera in tutto il mondo per tutelare uno dei prodotti più consumati e conosciuti, la pizza.

Ora che conoscete la storia della vera pizza napoletana, non vi resta che assaggiarla, scegliendo tra i numerosi produttori presenti in tutta la Campania!

 

Carmela Luciano

Laureata in Lingue e Letterature Moderne presso l'Università degli Studi di Salerno. Borsista presso ISISLab all'Università degli Studi di Salerno. Social Media Manager, Open Data Specialist e gestore delle attività del Progetto Hetor.

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