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pomodoro in campania

Le varietà di pomodoro in Campania

La Campania terra di pomodori: 15 varietà certificate

Come abbiamo già detto nella prima parte di questo excursus, il pomodoro è uno dei simboli della cucina della regione Campania, che si pone, infatti, al primo posto per la sua produzione. In questa seconda parte andremo a raccontare gli altri pomodori certificati prodotti sul territorio.

Pomodoro Re Umberto

Il Pomodoro Re Umberto, detto anche Fiascone, è presente in tutto il territorio della Costiera Amalfitana. In particolare, viene coltivato nel comune di Tramonti e delle sue frazioni, dove si riscontrano le più importanti testimonianze orali in merito alla sua presenza sul territorio.

Il nome deriva da un omaggio a Umberto I di Savoia, in occasione di una sua visita a Napoli per la prima volta nel 1878.

La semina in genere avviene ai primi di marzo mentre la raccolta avviene nei mesi estivi. E’ caratterizzato da una bacca stretta e allungata nella parte finale, dal colore rosso intenso.

E’ usato sia come prodotto fresco (per le insalate estive), che per fare passate e conserve di pomodoro. La lavorazione del pomodoro Re Umberto è effettuata esclusivamente con attrezzature manuali tradizionali, a causa dei terrazzamenti della Costiera amalfitana, che rendono molto difficile, se non impossibile, l’utilizzo di mezzi pesanti.

Pomodoro sarvatico

Questa varietà è prodotta in provincia di Benevento (nei comuni di Telese, Amorosi, Dugenta, Solopaca, Limatola) e di Caserta (a Castel Campagnano).

Il Pomodoro sarvatico è caratterizzato da bacche di piccolissime dimensioni, di forma rotondeggiante. Viene utilizzato fresco, per sughi o per ornare insalate ed altre preparazioni.

La sua produzione oggi è limitata agli orti familiari.

 

 

Pomodorino campano

La denominazione Pomodorino Campano designa le bacche che derivano dagli ecotipi “Corbarino” e “Vesuviano” coltivati nel territorio della regione Campania.

Il corbarino viene prodotto in provincia di Salerno, di Napoli e di Avellino, mentre il vesuviano è prodotto esclusivamente in provincia di Napoli, alle pendici del Vesuvio.

Entrambi sono consumati sia allo stato fresco che trasformato.

Pomodorino corbarino

Prodotto prevalentemente sulle colline di Corbara (da cui il nome), in provincia di Salerno, questo pomodorino, di colore rosso intenso, con una caratteristica forma allungata tendente al piriforme e dal tipico sapore agro-dolce, rappresenta una delle più significative testimonianze della tradizione rurale locale.

Un tempo la sua produzione era destinata prevalentemente al consumo fresco o alla preparazione artigianale di conserve: particolare la tecnica di conservazione, tramandata fino ai nostri giorni, che prevede l’intreccio dei rametti portanti grappoli di pomodorini, fino ad ottenere dei grossi “piennoli” da conservare durante l’inverno, appesi in luoghi semiombreggiati e ben ventilati.

Questo pomodorino è particolarmente ricco, oltre che di vitamine e sali minerali, anche di salutari sostanze antiossidanti.

E’ utilizzato anche per realizzare un tipico piatto della gastronomia partenopea: il sugo con le vongole fujute. Questo piatto, pur non prevedendo tra gli ingredienti l’utilizzo delle vongole, ha un profumo inconfondibile di mare. Il segreto è proprio nel Pomodorino di Corbara, che ha la caratteristica unica di assorbire l’aspro salmastro del mare e di conferire ai sughi l’aroma penetrante dei frutti di mare, anche se non ci sono.

Pomodorino dell’Ufita

Questo P.A.T. è coltivato in provincia di Avellino, come suggerisce il nome, nei comuni di Flumeri, Grottaminarda, Sturno, Vallata, S. Nicola Baronia, San Sossio Baronia, Castel Baronia, Carife.

La denominazione Pomodorino dell’Ufita designa le bacche dal colore rosso vivo, semi numerosi, pezzatura medio-piccola dalla forma prevalentemente rotondeggiante.

La semina avviene tra l’ultima decade di aprile e la prima di maggio, mentre la raccolta tra fine agosto e ottobre.

 

 

Pomodorino di Rofrano

Il territorio di produzione di questo pomodorino si concentra nel comune di Rofrano, in provincia di Salerno, e nei comuni limitrofi.

La bacca è del tipo San Marzano, ma di colore giallo a maturazione. Si semina ad aprile, si trapianta tra maggio e giugno a seconda dell’altitudine, e si raccoglie acerbo da inizio settembre in poi.

La varietà viene utilizzata negli orti familiari dell’area di provenienza da almeno due generazioni, con metodiche pressoché invariate. E’ stato riscoperto da alcuni chef di tendenza in quanto si è rivelato ottimo in cucina per le pietanze a base di pesce.

Pomodorino giallo del Vesuvio

Il nome di questa varietà di pomodoro deriva dalle sue sfumature giallastre, che lo rendono inconfondibile.

I pomodorini gialli del Vesuvio sono caratterizzati da una forma ovale, piccole dimensioni, gusto sapido e, allo stesso tempo, delicato.

Possiede un elevato contenuto di pectina che rende l’ortaggio ottimo per le salse e le creme, ma viene usato spesso anche per le insalate o per condire le pizze.

Ne esistono due varietà:

  • Pomodorino Giallo del Piennolo: I Pomodorini Gialli del piennolo sono originari della zona del Vesuvio, coltivati a mano e raccolti da Aprile a Settembre. Giunti ai nostri giorni grazie all’opera dei monaci camaldolesi di Nola, che li hanno coltivati nei loro orti per secoli, mantenendone intatta la tradizione, questa varietà presenta una forma ovale allungata.
  • Datterino Giallo: Il Datterino Giallo si presenta in grappoli e, a differenza dei classici pomodorini rossi, non presenta acidità; proprio per questo motivo il datterino giallo è sicuramente il pomodoro migliore da accostare a piatti a base di pesce o frutti di mare.

Pomodorino seccagno di Gesualdo

Il territorio interessato dalla produzione di questa varietà è quello delle aree agricole del comune di Gesualdo, in provincia di Avellino, e dei comuni vicini.

Le sue bacche sono squadrate, di colore rosso intenso, di consistenza media e di buon sapore.

Le metodiche di lavorazione sono quelle del pomodorino classico a raccolta tardiva, coltivato in asciutto, da cui deriva il nome seccagno in quanto resistente agli stress idrici, destinato essenzialmente alla produzione di sugo artigianale per autoconsumo.

 

Come si evince da questo excursus, le varietà di pomodoro campano sono tante, tutte diverse tra loro e caratterizzate da sapori e colori unici.
Non ci resta che approfittare del periodo e assaggiarle tutte.

 

Maria Anna Ambrosino

Laureata in Storia e Critica d'arte presso l'Università degli Studi di Salerno. Borsista presso ISISLab all'Università degli Studi di Salerno. Social Media Manager e gestore delle attività del Progetto Hetor. Open Data specialist.

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