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I vini della provincia di Benevento

Le denominazioni dei vini certificati prodotti nel territorio della provincia di Benevento

La nostra regione è terra di vini, e il territorio di Benevento contribuisce in maniera proficua alla produzione.

La provincia di Benevento è ubicata nell’entroterra appenninico campano, nella parte meridionale della storica regione del Sannio.

Si trova in una conca attorniata da colline con un andamento piuttosto ondulato. Il clima è tipicamente mediterraneo e grazie al territorio collinare, riceve un quantitativo di pioggia molto inferiore rispetto ad altre zone della Campania ben più piovose.

Il comparto vitivinicolo della provincia ha un ruolo preminente nel settore regionale. La sua importanza è dovuta agli sforzi profusi per realizzare colture specializzate e per migliorare le strutture di trasformazione.

La storia dei vini di Benevento

La provincia di Benevento vanta una storia vitivinicola millenaria. Citazioni del vino sannita si trovano già negli scritti di Platone Comico (V sec a.C.) e di Plinio: nella Naturalis Historia sono infatti citati i vini “Kapnios” e “Trebula Balliensis”, entrambi prodotti nella zona.

Nel corso dei secoli, il mercato subì un cambio di orientamento che portò ad una forte crisi della viticoltura campana, da cui si riprese solo con l’arrivo dei Longobardi intorno al VI secolo. La completa fioritura del mercato arrivò, però, solo intorno all’anno 1000, grazie ai vigneti dei monaci. Fu il vescovo di Benevento, infatti, Landulfo, a decretare l’obbligo di piantare una vigna presso ogni convento.

Successivamente la produzione vitivinicola beneventana aumentò sempre più, fino a giungere a quella che oggi conosciamo.

La provincia di Benevento, infatti, vanta un numero rilevante di denominazioni di origine dedicate al vino. Di seguito eccone l’elenco completo che hanno ottenuto una certificazione.

Si tratta dell’Aglianico del Taburno, del Beneventano, della Falanghina del Sannio e del Sannio, alcune delle quali si dividono in numerose sotto – denominazioni.

Aglianico del Taburno o Taburno

Aglianico del Taburno è la denominazione relativa al disciplinare di alcuni vini DOCG prodotti in 13 comuni, ovvero: Apollosa, Bonea, Campoli del Monte Taburno, Castelpoto, Foglianise, Montesarchio, Paupisi, Torrecuso, Ponte, Benevento, Cautano, Vitulano e Tocco Caudio, tutti in provincia di Benevento.

La zona di produzione di questi vini comprende un territorio collinare (tra i 200 e i 650 m s.l.m.), il cui substrato predominate è costituito da rocce tenere arenarie, argilli e calcareniti.

La denominazione Aglianico del Taburno DOCG è riservata ai vini delle tipologie Rosso, Rosso riserva e Rosato, prodotti a partire da uve del vitigno Aglianico (min.85%) e da uve di vitigni a bacca nera, autorizzati per la coltivazione.

Il suo colore deve essere rosso rubino più o meno intenso, dall’odore caratteristico e persistente. Il sapore è asciutto che tende al vellutato con l’invecchiamento.

 

 

Beneventano

La denominazione Benevento o Beneventano IGT include tutta la provincia di Benevento ed è stata creata nel 1995. I vini appartenenti a questa denominazione si basano principalmente sui vitigni Aglianico, Aglianicone, Aleatico, Barbera, Cabernet Sauvignon, Merlot, Montepulciano, Piedirosso, Sangiovese, Sciascinoso, Uva di Troia, Asprinio, Biancolella, Coda di Volpe, Falanghina, Fiano, Forastera, Greco, Moscato bianco, Trebbiano Toscano, Verdeca, Chardonnay, Malvasia bianca di Candia, Primitivo.

Questo vino, infatti, grazie al grande numero di uve utilizzate, può essere di tre tipologie:

  • Bianco, anche nelle categorie Frizzante e Passito (da uve appassite)
  • Rosso, anche nelle categorie Frizzante, Passito (da uve appassite), e Novello
  • Rosato, anche nella categoria Frizzante

Il Beneventano Bianco è un vino dal colore giallo paglierino più o meno intenso, dall’odore fruttato e floreale e dal sapore secco, equilibrato.

Il Beneventano Rosso ha un colore rosso rubino più o meno intenso, un odore floreale, fruttato e un sapore secco, equilibrato.

Nella versione Rosato, il Beneventano si presenta con un colore rosa più o meno intenso; l’odore è fruttato e floreale; il sapore secco o abboccato ed equilibrato.

 

 

Falanghina del Sannio

La zona di produzione del Falanghina del Sannio comprende tutto il territorio della provincia di Benevento, ma distingue quattro zone tipiche: Solopaca, Guardia Sanframondi, Taburno e Sant’Agata dei Goti.

La Falanghina del Sannio DOC, la cui certificazione arriva nel 2011, per essere considerata tale deve essere prodotta da vitigni Falanghina per almeno l’85%. Ad esso possono concorrere altri vitigni a bacca bianca non aromatici della provincia di Benevento, da soli o congiuntamente, fino ad un massimo del 15%. Essa comprende le seguenti tipologie di vino: Bianco, Spumante, Passito e Vendemmia Tardiva.

Dal colore giallo paglierino più o meno intenso, la Falanghina del Sannio ha un odore caratteristico abbastanza fruttato, un sapore secco, fresco, lievemente acidulo e a volte vivace.

Questo vino può essere accompagnato da quattro sotto – denominazioni geografiche:

  • Falanghina del Sannio Guardia Sanframondi o Guardiolo
  • Falanghina del Sannio Sant’Agata dei Goti
  • Falanghina del Sannio Solopaca
  • Falanghina del Sannio Taburno

Tutte e quattro le sotto – denominazioni presentano le tipologie di vino Bianco, Spumante, Passito e Vendemmia Tardiva. Le caratteristiche di colore, profumo e gusto di ciascuna specifica sono quelle tipiche del vitigno e del territorio di provenienza.

 

Sannio

La denominazione Sannio prende il nome dall’omonima zona collinare della provincia di Benevento.

L’area interessata dalla denominazione insiste sulla storica regione viticola del Samnium, la terra dei Sanniti. Il suo patrimonio storico è stato menzionato nelle opere di scrittori come Plinio il Vecchio, Catone e Orazio, che descrivevano i vini del Sannio come aventi un “aroma leggermente affumicato” e un “intenso profumo resinoso”.

La sua certificazione è arrivata nel 1997 e prevede che le uve provengano da vigneti collinari, piuttosto che vigneti più a valle, poiché il clima è ideale per la coltivazione di uve di qualità.

Questa denominazione riguarda sia vini rossi che bianchi.

Il disciplinare indica che il Sannio Bianco deve contenere almeno il 50% di Greco, assieme a Trebbiano, Coda di Volpe, Falanghina, Fiano e Moscato che costituiscono la parte rimanente della miscela. Si tratta di un vino dal colore giallo paglierino più o meno intenso, odore fruttato, floreale e sapore secco, equilibrato, a volte abboccato o amabile.

Il Sannio Rosso è basato sul vitigno Sangiovese al 50%, mentre la parte rimanente può essere costituita da Aglianico, Barbera e Piedirosso. Si tratta di un vino dal colore rosso rubino più o meno intenso, odore floreale, fruttato, gradevole e sapore secco, equilibrato, a volte abboccato o amabile.

La denominazione può essere accompagnate da cinque sottozone, rendendo la Sannio una delle più complesse d’Italia, contando su più di 300 distinte tipologie di vino:

  • Sannio Guardia Sanframondi
  • Sannio Solopaca
  • Sannio Taburno
  • Sannio del Taburno
  • Fiano del Sannio

 

La Campania, si sa, è terra di vini, numerosi e conosciuti in tutto il mondo. E la provincia di Benevento sicuramente contribuisce in maniera corposa a questa fama.

Con le sue 4 denominazioni e tantissime altre sottozone, la provincia di Benevento ci regala una quantità di vini tutta da assaggiare.

Maria Anna Ambrosino

Laureata in Storia e Critica d'arte presso l'Università degli Studi di Salerno. Borsista presso ISISLab all'Università degli Studi di Salerno. Social Media Manager e gestore delle attività del Progetto Hetor. Open Data specialist.

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