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Foresta del Taburno

Magiche atmosfere d’autunno: la Foresta del Taburno

Oggi vogliamo portarvi nella magnifica cornice della Foresta del Taburno, un bosco antichissimo ricco di flora, fauna e di magiche leggende, facendovi ammirare la splendide suggestioni che regala.

La Foresta del Taburno è inscritta nel più ampio contesto del Parco Regionale del Taburno – Camposauro e del suo massiccio, che ricorda quello di una donna sdraiata: è proprio questo il motivo per il quale gode dell’appellativo di “Dormiente del Sannio”.

La Foresta del Taburno è situata a circa 40 minuti dall’antica Caudium, oggi Montesarchio, senz’altro una delle cittadine del basso Sannio più vivaci.

La strada per raggiungerla attraversa la campagna di ulivi e di viti che, man mano che si prosegue, lasciano il posto ai pascoli dove è possibile incrociare pecore e mucche. Più avanti c’è finalmente la foresta.

La Foresta del Taburno è ricca di aree attrezzate, zone per per pic-nic e punti di sosta.

Ciò che vi colpirà di più, però, sono le dimensioni colossali delle migliaia di alberi che popolano questo bosco antichissimo, ricco di flora e fauna: un ambiente dalle suggestioni magiche!

Un po’ di storia

La Foresta Demaniale del Taburno, all’epoca “Real Riserva del Taburno”, nasce nel 1786 durante il regno dei Borbone.

Il suo scopo era quello di proteggere le sorgenti del Fizzo, situate proprio alla base del monte Taburno che alimentavano il famoso Acquedotto Carolino: grazie ai suoi 38 km di lunghezza, l’acqua arrivava a rifornire le fontane della Reggia di Caserta, il Palazzo Reale e tutta la città.

Successivamente, caduto il regno di Napoli, il Taburno passò al demanio dello Stato d’Italia che lo dichiarò inalienabile e lo consegnò all’Amministrazione Forestale. Oggi la Foresta Demaniale del Taburno è gestita dal Settore Foreste della Regione Campania.

Vegetazione e fauna

La Foresta Demaniale del Taburno ha una superficie totale di circa 617 ettari e ricade nei comuni di Bonea, Bucciano, Tocco Caudio, Montesarchio, Moiano e  Sant’Agata dei Goti.

La maggior parte della Foresta è popolata dal faggio che, con i suoi tronchi snelli e imponenti, domina tutta la valle. Troviamo anche l’abete bianco, introdotto addirittura nel 1838 sotto il regno di Ferdinando II, oltre ad abete rosso, pino nero e larice e douglasia.

La Foresta del Taburno è anche piena di specie del sottobosco: numerose varietà di funghi, asparagi e bacche, oltre ai tanti tipi di fiori, che popolano questo terreno ricco di nutrienti.

Anche la fauna non è da meno. Numerosi sono gli uccelli che abitano la foresta: il merlo, il tordo, l’allodola, la tortora, ma anche rapaci come il falco, la civetta e il barbagianni. È anche possibile imbattersi in varie specie di mammiferi, dai piccoli roditori alle magnifiche volpi, passando per i cinghiali e per i numerosi rettili.

La Foresta Demaniale del Taburno è visitabile in ogni stagione. Attraverso i vari sentieri di cui dispone è possibile passeggiare nella natura ma anche imbattersi in suggestivi eremi e ruderi. Tra questi citiamo la “Caserma Pozzillo”, un fabbricato di epoca borboniana adoperato come sosta per gli stalloni dell’esercito e, occasionalmente, come residenza di caccia dallo stesso re.

Non vi resta che mettervi gli scarponi ai piedi, zaino in spalla e correte a visitare la splendida Foresta del Taburno!

 

 

 

Vanja Annunziata

Laureata in Discipline delle Arti Visive, della Musica e dello Spettacolo presso L'Università degli Studi di Salerno. Borsista presso ISISLab all'Università degli Studi di Salerno. Social Media Manager e gestore delle attività del Progetto Hetor. Open Data specialist.

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